L’assegno bancario rappresenta uno degli strumenti di pagamento più diffusi in Italia, utilizzato sia per transazioni tra privati che tra aziende. Esso consente al titolare di un conto corrente di ordinare alla propria banca il pagamento di una somma precisa in favore di un beneficiario. Per comprendere pienamente il funzionamento di questo strumento e le possibili conseguenze in caso di mancata copertura, è fondamentale analizzare nel dettaglio la sua natura, le modalità di emissione, gli obblighi di chi lo emette e i rischi connessi.
Caratteristiche e funzionamento dell’assegno bancario
L’assegno bancario è classificato come titolo di credito, ovvero un documento che attribuisce al beneficiario il diritto di riscossione dell’importo indicato.Titolo di credito L’emissione avviene tramite il libretto degli assegni fornito dalla banca al proprio correntista. Ogni assegno riporta la denominazione, l’ordine incondizionato di pagamento “a vista”, l’importo sia in cifre che in lettere, il nome della banca, il luogo e la data di emissione, il nome del beneficiario e la firma dell’emittente.
Quando viene compilato correttamente e consegnato al beneficiario, quest’ultimo può presentarlo in banca per l’incasso. Se la banca del beneficiario è nella stessa città di emissione (“su piazza”), l’assegno deve essere presentato entro 8 giorni; se è in una città diversa (“fuori piazza”), il termine è di 15 giorni. Oltre questi limiti, l’assegno scade e la banca non è più obbligata al pagamento.
Assegno coperto e non coperto: differenze essenziali
La copertura di un assegno indica la presenza di sufficienti fondi sul conto corrente dell’emittente, necessari per permettere alla banca di effettuare il pagamento. Solo nel caso dell’assegno circolare la somma è garantita dalla banca stessa, mentre per l’assegno bancario la responsabilità della copertura è del correntista.
Presentando un assegno coperto, la banca paga al beneficiario l’importo indicato, addebitandolo sul conto dell’emittente. Se invece, al momento della presentazione, il conto non dispone delle necessarie somme, si parla di assegno scoperto o non coperto. In questa situazione la banca rifiuta il pagamento e avvisa il cliente tramite preavviso di revoca.
Cosa succede quando manca la copertura
L’emissione di un assegno scoperto comporta conseguenze sia civili che amministrative, potenzialmente anche penali nei casi più gravi. La banca, dopo aver ricevuto l’assegno privo di copertura, invia all’emittente una comunicazione ufficiale (preavviso di revoca). Da quel momento:
- Viene revocata l’autorizzazione dell’emittente all’uso degli assegni per almeno 6 mesi. Il correntista non può più emettere nuovi assegni, né richiedere nuovi libretti.
- Tutti gli istituti di credito vengono informati della situazione tramite segnalazione alla Centrale d’allarme interbancaria (CAI), con possibili ripercussioni sulla credibilità creditizia.
- La banca può vietare la stipula di nuovi contratti e il pagamento di eventuali altri assegni emessi dalla persona segnalata, anche se sul conto ci sono fondi sufficienti.
A livello giuridico, chi riceve un assegno scoperto ha diritto di agire per vie legali, chiedendo il protesto e il rimborso della cifra indicata, tramite procedura esecutiva.
Sanzioni amministrative e responsabilità legali
Oltre alla segnalazione e alla revoca, il soggetto che emette assegni senza copertura può essere sottoposto a sanzioni pecuniarie che variano in funzione dell’importo e della gravità della violazione. Secondo la normativa vigente, le sanzioni possono essere molto severe:
- Pagamento di una somma pari al 10% dell’importo dell’assegno scoperto, con un minimo di 516 euro.
- Possibilità di pagamento oltre la sanzione amministrativa di una penale supplementare per ogni assegno non coperto.
Nei casi in cui l’assegno sia emesso consapevolmente senza copertura e per importi rilevanti, il comportamento può essere considerato reato di emissione di assegni a vuoto, con rischi di procedimenti penali fino alla condanna.
Recupero della somma e procedura di protesto
Il beneficiario di un assegno non coperto può agire nei confronti dell’emittente, avviando una procedura di protesto, ossia una dichiarazione formale della mancata riscossione dell’assegno. Questa procedura:
- Mette in mora ufficialmente il debitore.
- Permette l’accesso a procedure esecutive rapide, tra cui il pignoramento beni.
Qualora il protesto non venga levato, il beneficiario può ricorrere direttamente all’autorità giudiziaria per il recupero della somma dovuta.
Prevenzione e buone pratiche nell’uso dell’assegno bancario
Per evitare le conseguenze negative legate all’emissione di assegni senza copertura, è fondamentale adottare una serie di buone pratiche:
- Verificare sempre la disponibilità dei fondi prima di compilare e consegnare un assegno.
- Compilare l’assegno in ogni sua parte, inserendo correttamente gli importi, la data, il luogo, il beneficiario e la firma.
- Utilizzare l’assegno bancario solo per pagamenti certi, mentre per transazioni di particolare importanza è preferibile optare per l’assegno circolare, garantito direttamente dalla banca.
- Mantenere sempre aggiornato il controllo del libretto di assegni, evitando di cedere assegni senza esserne certi della copertura.
Ricordando che l’assegno bancario, seppur molto utilizzato, comporta responsabilità dirette per chi lo emette, il rispetto delle procedure e il controllo dei fondi sul conto corrente rappresentano le condizioni essenziali per evitare protesti, segnalazioni e incidenti bancari.
La conoscenza approfondita del funzionamento dell’assegno bancario e delle sue implicazioni legali è indispensabile per una gestione corretta e sicura degli strumenti di pagamento moderni, garantendo sia la fiducia sia la trasparenza nei rapporti finanziari.