Le giornate estive portano con sé la voglia di trascorrere più tempo all’aria aperta, ma spesso si accompagnano anche a un insidioso nemico: gli insetti che pungono. Sebbene le zanzare siano universalmente riconosciute per la loro capacità di infastidire e provocare prurito, non sono le uniche responsabili delle punture che possono turbare il relax di una serata in giardino o un’escursione in campagna. Durante i mesi più caldi, un vero e proprio esercito di piccoli artropodi diventa protagonista delle nostre giornate, causando fastidi, allergie e, in alcuni casi, rischi per la salute.
I principali insetti pungenti dell’estate
Oltre alle comunissime zanzare, presenti ormai tutto l’anno ma particolarmente attive tra giugno e settembre, ci sono diverse altre specie di insetti che pungono. I pappataci, le vespe, le api, i calabroni, i tafani, le zecche e persino alcune mosche sono capaci di procurare punture dolorose o trasmettere malattie, diventando così un’insidia per adulti e bambini.
Zanzare: sono le principali colpevoli dei fastidi estivi. Oltre a provocare prurito localizzato, le loro punture possono, in casi rari ma documentati, veicolare agenti patogeni come virus e parassiti. La specie “zanzara tigre” si è ormai diffusa in tutta la Penisola, pungendo anche di giorno e adattandosi sia a contesti urbani che rurali.
Pappataci: noti anche come flebotomi, sono insetti di piccole dimensioni particolarmente insidiosi. Attivi soprattutto al crepuscolo e durante la notte, pungono più volte e senza produrre rumore, rendendo difficile accorgersi della loro presenza. Le punture possono essere causa di irritazione e, in alcune aree, di trasmissione della leishmaniosi, malattia infettiva che colpisce sia uomini che animali.
Vespe, api e calabroni: rientrano negli imenotteri e sono dotati di pungiglione. Le loro punture sono dolorose e, nei soggetti predisposti, possono scatenare gravi reazioni allergiche fino allo shock anafilattico. In Italia si registrano annualmente decine di casi, alcuni anche fatali, soprattutto nei confronti di bambini e persone allergiche.
Tafani: questi insetti si nutrono di sangue e sono molto attivi nelle zone umide, soprattutto in prossimità di corsi d’acqua o pascoli. Le loro punture sono dolorose, spesso accompagnate da abbondante fuoriuscita di sangue, e possono veicolare batteri e altri agenti patogeni.
Zecche: pur essendo più frequentemente associate agli ambienti boschivi e agli animali, le zecche possono pungere anche l’uomo, attaccandosi alla cute per succhiare sangue. Le loro punture, spesso indolori all’inizio, possono trasmettere la malattia di Lyme, una patologia infettiva da tenere sotto stretto controllo.
Simulidi e ceratopogonidi: meno noti rispetto agli altri, questi piccoli insetti sono frequenti soprattutto in aree umide e attaccano in sciami, provocando reazioni cutanee che possono andare dal semplice prurito a veri e propri eczemi e, in casi rari, a reazioni sistemiche gravi.
Pulci e ragni: le pulci possono infestare animali domestici e trasmettersi all’uomo, causando punture multiple che provocano fastidio e irritazione. Anche alcuni ragni possono pungere accidentalmente provocando arrossamento, dolore e, raramente, sintomi sistemici.
Sintomi e rischi delle punture
I sintomi derivanti dalle punture variano in base alla specie di insetto, al numero delle punture e alla suscettibilità individuale. In linea generale, i segni più comuni sono:
Oltre ai sintomi locali, in persone sensibili o allergiche, una puntura può scatenare manifestazioni generali che richiedono l’intervento immediato dei sanitari. I dati più recenti sottolineano come ogni estate in Italia si registrino migliaia di accessi al pronto soccorso per reazioni allergiche severe, in particolare dovute alle punture di imenotteri.
Curiosità su alcuni insetti pungenti
Molti non sanno che non sono solo le zanzare femmine a pungere l’uomo e gli animali: esse, infatti, hanno bisogno delle proteine del sangue per completare lo sviluppo delle uova, mentre i maschi si nutrono di nettare. La zanzara tigre (Aedes albopictus), originaria dell’Asia, si è adattata perfettamente al clima italiano e punge anche durante il giorno, al contrario delle specie comuni che sono più attive di notte.
I pappataci, invece, sono temuti soprattutto nelle zone mediterranee e rappresentano il principale vettore della leishmaniosi, malattia che può colpire gravemente anche gli animali domestici oltre all’uomo.
Alcuni insetti come le zecche si attaccano alla pelle e rimangono ancorati anche per molte ore mentre si nutrono, rendendo difficile individuarle e rimuoverle tempestivamente. Una corretta prevenzione diventa quindi fondamentale durante le escursioni in zone boschive o in presenza di animali da compagnia.
Strategie di prevenzione e rimedi alle punture
La prevenzione resta l’arma più efficace per limitare l’esposizione. Fra i consigli più utili:
In caso di puntura, si consiglia di lavare subito la zona con acqua e sapone, applicare ghiaccio per limitare infiammazione e gonfiore, ed eventualmente utilizzare pomate a base di antistaminici o cortisonici per alleviare prurito e dolore. Se compaiono sintomi di reazione allergica sistemica (difficoltà respiratoria, gonfiore generalizzato, confusione) è indispensabile recarsi immediatamente al più vicino pronto soccorso.
Nei casi di allergia già nota, è fondamentale portare con sé i dispositivi salva-vita prescritti dal medico, come l’adrenalina autoiniettabile, e considerare l’opportunità di seguire programmi di desensibilizzazione in ambito allergologico.
Questi semplici accorgimenti, uniti a una maggiore consapevolezza dei rischi e dei principali insetti pungenti dell’estate, permettono di vivere con serenità tutte le opportunità che la stagione più calda offre, riducendo al minimo i rischi e i disagi.